L'Amministrazione comunale di Prunetto, nell'anno 2010, a seguito di iniziative culturali e di animazione sviluppate presso la cittadinanza, per perseguire la valorizzazione dei propri luoghi più significativi, ha aderito alle opportunità di co-finanziamento previste dalla legge regionale 14/2008 Norme per la valorizzazione del paesaggio, proponendo un progetto condiviso di riqualificazione paesaggistica, con l'obiettivo, in prospettiva, di una complessiva rivitalizzazione del territorio locale.
L’intervento è stato realizzato e, a distanza di alcuni anni, abbiamo ascoltato le riflessioni sull’esperienza dell’Amministrazione comunale, chiedendo al Sindaco Luigi Costa di parlarci del progetto e della sua realizzazione.
Il contesto.
Prunetto è un borgo dell’Alta Langa cuneese, adagiato sul crinale tra la valle Bormida e la valle Uzzone, di interesse dal punto di vista storico e collocato in uno scenario di grande visibilità.
Il borgo, e in particolare il suggestivo sito del Castello/Santuario, è oggetto di crescente frequentazione, nel quadro dell’accresciuto accesso turistico generale alle colline di Langa.
Il progetto è imperniato sulla riqualificazione delle aree pertinenziali del Castello medioevale e del Santuario del Carmine – le due emergenze costituiscono il perno topografico su cui ruota l'attrattiva di Prunetto – e ha evidenziato e “metabolizzato'” alcune criticità tipiche di langa, che possono essere sintetizzate in:
• fragilità dei suoli e predisposizione al dissesto idrogeologico, fortemente esaltata dalla condizione geologica locale (vedi la rupe e lo scivolamento geologico sottostante);
• difficoltà generali delle Amministrazioni locali di manutenzione delle opere realizzate.
Il progetto materiale, dopo una serie di approfondimenti e a seguito di simulazioni mirate, agiva su alcune vie complementari. In sintesi:
• miglioramento di un'area prativa alberata, tra Castello e Santuario;
• ripristino e ricostruzione di parti mancanti di selciati lapidei, in armonia con l'esistente;
• intervento sull'impatto estetico dell'ingresso al borgo, con opere a verde mirate all’occultamento visivo del plesso cimiteriale;
• intervento di salvaguardia degli alberi storici di ingresso al borgo.
Il progetto nasceva da una proposta formulata dal basso e fatta propria dall’Amministrazione pubblica; si configurava cioè come progetto condiviso dalla popolazione, in armonia con altri progetti di sostegno alla promozione del territorio. Si proponeva di intervenire con mano leggera, al fine di esaltare le caratteristiche suggestive del sito, senza opere impattanti, senza realizzare nuove emergenze architettoniche, in sintesi, senza modificare lo stato dei luoghi; il tutto coerentemente con il principio della riqualificazione e conservazione paesaggistica, ispiratore generale della legge regionale 14/2008.
Le opere proposte erano minimali ed essenziali, sufficientemente 'invisibili', di supporto a una fruizione controllata e non eccessiva che risultava (e risulta) in crescita, richiamata da un contesto ricco di storia, in una cornice paesaggistica incomparabile.
Il progetto fu presentato ai competenti uffici della Regione Piemonte nel 2010, al fine di ottenerne l'approvazione e il contributo richiesto. Il Comune ottenne il contributo e perfezionò il progetto: i lavori iniziarono nel marzo 2012 e furono ultimati, dopo alcune sospensioni finalizzate a una migliore puntualizzazione di dettagli progettuali, nel dicembre dello stesso anno.
Prima e dopo.
La realizzazione della pavimentazione in pietra per il tratto di ingresso al nucleo storico, in sostituzione della precedente pavimentazione bituminosa (asfalto), è stata minimale e risultava doverosa, in considerazione del contesto; l'interruzione del selciato, infatti, era stata determinata dalla scarsità di risorse pubbliche in precedenti interventi, non già da scelte estetiche e di funzionalità. Oggi la “ricucitura” non è facilmente avvertibile.
La ristrutturazione di una modesta porzione di selciato storico “a secco”, conseguente a un dissesto del fondo occorso nel tempo, fu dettata da necessità legate anche alla sicurezza della fruizione. Oggi l'intervento risulta perfettamente integrato.
L'intervento di risanamento degli ippocastani storici era richiesto dalla sensibilità maturata verso il mantenimento di elementi storici del paesaggio vivo, come i vecchi alberi di ingresso al borgo. Oggi si profila l’opportunità, a breve, di un ulteriore intervento di risanamento.
La rivisitazione dell'area compresa tra cimitero e chiesa, creando spazi meglio definiti per la fruizione, intendeva allargare la disponibilità di uso e di servizio del sito; contestualmente, parte dell'area è stata occupata da barriere verdi di occultamento della zona cimiteriale. Oggi entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti.
L'intervento a verde sull'area ha costituito un perfezionamento di quanto avviato in precedenza sul medesimo sito. Elemento portante del progetto è stata l'attenzione posta alla qualità del materiale vegetazionale introdotto, che doveva essere sobrio e rigorosamente autoctono o naturalizzato, in sintonia con il principio generale che dovrebbe regolare questa materia in tutti i siti storici.
Fra i diversi ambiti di intervento del progetto, quello del mascheramento cimiteriale è stato il più problematico, in quanto legato a molte variabili, sia in fase di realizzazione, sia soprattutto in fase di successiva manutenzione. L'Amministrazione si è assunta l'onere di una manutenzione gravosa per i primi anni, adottando collaborazioni con associazioni di volontariato locale. Già in passato l'Amministrazione di Prunetto si è mossa con successo in questa direzione, ottenendo buoni risultati. Complessivamente, l'intervento in Prunetto può essere definito a basso impatto; ciò nonostante, ha perseguito un eccellente risultato paesaggistico migliorativo.
La componente progettuale legata al “mimetismo cimiteriale” voleva rappresentare un modello eventualmente replicabile in altre situazioni, fatti salvi gli opportuni adeguamenti: anche questo risultato può dirsi raggiunto.
Oggi, a distanza di alcuni anni dall'intervento, si può in generale affermare che il progetto abbia conseguito gli obiettivi prefissati, con buon rapporto tra beneficio e costo.
Proprio il 2018 appena trascorso ha presentato alcune criticità, con inaspettate morie di piante ormai affermate, probabilmente dovute a condizioni meteo-climatiche sfavorevoli.
Nel 2019 l’Amministrazione provvederà a eventuali ripristini o, comunque, al controllo e riassetto della componente vegetazionale, secondo le indicazioni puntuali del tecnico progettista incaricato.