Lo stretto rapporto tra paesaggi e colture agricole tradizionali, come la vite, deve essere opportunamente valorizzato, integrandolo con tutti gli altri sistemi di valori territoriali, che si ritrovano anche nella storia, nella letteratura, nell’arte, nei miti che riguardano i luoghi.
Il viticoltore odierno ha in mano la custodia del paesaggio che le generazioni precedenti già avevano costruito. E il paesaggio rurale, incluso quello viticolo, è imprescindibilmente correlato alla biodiversità, vista ormai come un’alleata dell’agricoltura, oltre che elemento apportatore di qualità di un prodotto finale come il vino.
La gestione colturale del vigneto si pone quale elemento cruciale per promuovere la biodiversità, chiave per aumentare la resilienza nei confronti degli attacchi parassitari che si verificano con sempre maggiore frequenza, complice anche la grande variabilità climatica in atto.
Diversi sono i fattori in gioco: dalla gestione e rigenerazione del suolo e della componente erbacea, dal mantenimento della varietà di forme del terreno a quello delle pratiche tradizionali e dei microhabitat che hanno storicamente accompagnato il vigneto.
Questi sono stati i temi fondanti del workshop “Buone pratiche per la biodiversità in vigneto” – organizzato da ARPA Piemonte in collaborazione con ISPRA e Università di Torino (Dipartimento di Scienze delle Vita e Biologia dei Sistemi - DBios), nell’ambito dell’attività di ISPRA “Sperimentazione di misure previste dalle linee guida per l’attuazione del PAN per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari in Siti Natura 2000” – svoltosi giovedì 16 gennaio a Boca, in provincia di Novara.
L’appuntamento è stato molto partecipato e ha destato un notevole interesse tra tecnici, coltivatori e amministratori locali. Gli interventi che si sono succeduti hanno fornito un quadro completo dei complessi intrecci che abbiamo accennato qui sopra; per saperne di più, proseguite qui.
I partecipanti al workshop hanno poi proseguito la giornata con una visita alle vigne dell’azienda agricola “Le Piane”. Il pomeriggio è stato una buona occasione per osservare un caso pratico di applicazione delle buone pratiche illustrate nella mattinata. Per scoprire come un paesaggio che sembrava destinato alla scomparsa è rinato grazie a una virtuosa integrazione tra agricoltura e biodiversità, proseguite qui.
Buona lettura!