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Il paesaggio come motore per lo sviluppo sostenibile del territorio | Presentazione del Rapporto finale area Alta Valle Bormida

Il Castello di Monastero Bormida (AT) ha ospitato il 14 aprile scorso la presentazione del Rapporto finale del Progetto di sperimentazione per l’attuazione del Piano paesaggistico regionale relativo all’area dell’Alta Valle Bormida.

Il Progetto è frutto della Convenzione avviata nel 2018 tra Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte e Ministero della Cultura, volta a sostenere l’attuazione del Piano paesaggistico regionale (Ppr) tramite progetti sperimentali su ambiti di paesaggio regionali.
Il Progetto, finalizzato alla messa a punto di un metodo di supporto all’attuazione del Ppr, in particolare dei suoi contenuti strategici, ovvero del sistema delle strategie e degli obiettivi, intende promuovere le valenze paesaggistiche specifiche di un territorio come occasione di sviluppo locale nelle sue diverse dimensioni economiche, culturali e sociali. Dopo una prima fase del progetto che ha riguardato l’area dell’Eporediese, di cui avevamo parlato qui, è stato individuato, come nuovo territorio sul quale avviare la seconda fase, l’ambito dell’alta Valle Bormida piemontese, già indicata dalla Regione Piemonte quale area interna, nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese (SNAI) e ricompresa nell’Ambito di paesaggio “Alte Langhe” del Piano paesaggistico regionale.
Come si legge nel Rapporto, “Il territorio assunto come riferimento è stato quindi definito dalla sovrapposizione tra ambito di paesaggio Alte Langhe e area oggetto della SNAI, identificando così un territorio più contenuto, relativamente unitario - anche dal punto di vista storico e paesaggistico - che comprende la parte piemontese della Bormida di Millesimo da Saliceto a Monastero Bormida, e la contigua valle dell’affluente Uzzone”.
La sperimentazione si è sviluppata grazie all’attività di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico: le analisi hanno riguardato le potenzialità paesaggistiche dell’area, intese come risorsa da valorizzare per stimolare e creare le condizioni per lo sviluppo sostenibile del territorio, in collaborazione con le comunità, le amministrazioni locali e i portatori d’interesse, coinvolti nel processo di riconoscimento delle specificità del proprio paesaggio da promuovere, governare e sviluppare.
L’obiettivo comune perseguito dalla sperimentazione nei diversi ambiti di paesaggio è quello di sperimentare una gestione attiva dell’attuazione del piano, “in grado di coniugare in positivo la tutela dei beni naturali, paesaggistici e culturali delle aree interessate e gli adempimenti previsti per l’attuazione del Piano paesaggistico con lo sviluppo sostenibile delle relative comunità e delle attività socio-economiche corrispondenti”, spiega infatti il Rapporto.

La tutela e la valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale sono viste come occasione non solo per il miglioramento del quadro di vita delle popolazioni e della loro identità culturale, ma soprattutto per rafforzare l’attrattività del territorio, della regione nel suo complesso e della sua competitività nelle reti di relazioni che si estendono a scala globale. La concomitante presenza, nell’area di progetto, della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne ha rappresentato un’opportunità "per verificare la possibilità di potenziali sinergie rispetto al ruolo che il paesaggio può giocare nel promuovere per le aree interne/marginali forme di sviluppo locale basate sulla tutela e valorizzazione del patrimonio territoriale”.

Il Progetto di ricerca, come è stato presentato in occasione dell’evento presso il Castello di Monastero Bormida, è articolato in 3 azioni.

L’Azione 1 Biografia di un paesaggio L’Alta Val Bormida e il suo patrimonio territoriale di lunga durata ha ricostruito le diverse fasi di strutturazione del paesaggio. L’obiettivo era “comprendere ciò che un paesaggio è stato nel tempo lungo e nelle sue trasformazioni”, in modo sia di “ri-significare le singole permanenze non più soltanto come episodi casuali, bensì testimonianza di modalità insediative specifiche, sia poter guardare al futuro con maggiore consapevolezza delle peculiarità del luogo, delle sue resilienze e dei molteplici aspetti che possono e anzi dovrebbero essere utilmente valorizzati”. Le analisi proposte forniscono una lettura delle conoscenze disponibili sul paesaggio locale, delle specificità storico-culturali e paesaggistiche, delle potenzialità da recuperare e valorizzare, quali risorse e valore aggiunto, per lo sviluppo sostenibile dell’Alta Valle Bormida.

L'azione 2 Il paesaggio come valore aggiunto da gestire. Le potenzialità delle filiere agropastorali, dell’ospitalità e della cultura approfondisce il tema dell’ identificazione delle filiere produttive più significative per il territorio con attenzione alle relazioni di causa-effetto che esse intrattengono con il paesaggio e al loro ruolo potenziale per gli scenari futuri. La ricerca, avviata a partire dall’analisi dei dati quantitativi e degli aspetti qualitativi effettuata nella fase preliminare, mette a fuoco un quadro denso del paesaggio di riferimento e delle principali dinamiche che stanno interessando l’area della Valle Bormida.

L’azione 3 Progetto esemplificativo di recupero dei paesaggi rurali storici, prevalentemente terrazzati, invasi dal bosco è finalizzata all'individuazione e al successivo recupero a fini produttivi dei paesaggi agrari storici interessati da processi di rimboschimento, rappresentati, nell’area di progetto, dai significativi ed estesi terrazzamenti presenti nei comuni di Cortemilia e nell’area della Valle Uzzone. L’Alta Valle Bormida possiede infatti un ampio patrimonio di paesaggi rurali storici interessati da un consistente avanzamento dei boschi d’invasione. Per il riconoscimento dei paesaggi agrari e il loro recupero a fini agricoli, è in corso una procedura amministrativa di sperimentazione delle nuove norme nazionali vigenti in materia, che vede coinvolti la Regione Piemonte e il MiC.

È possibile consultare integralmente il Rapporto qui.

Buona lettura!

Testo di Annalisa Savio

 

9 Terrazze in pietra a secco attorno a Monte Oliveto Cortemilia Alta Langa Foto Ecomuseo Regionale dei Terrazzamenti Cortemilia

Terrazze in pietra a secco attorno a Monte Oliveto Cortemilia Alta Langa

Foto Ecomuseo Regionale dei Terrazzamenti Cortemilia