Salta al contenuto principale

Progetto Alta Valle Bormida: le opportunità del “non bosco” | Cortemilia, 30 ottobre 2024

Nel giugno scorso la Giunta regionale ha approvato le perimetrazioni delle superfici agricole meritevoli di ripristino di storiche attività agricole e pastorali attualmente occupate da bosco di invasione nell’area dell’Alta Valle Bormida. Per saperne di più…

Fondazione Compagnia di San Paolo, Segretariato regionale del Ministero della Cultura e Regione Piemonte hanno siglato, nel marzo scorso, un Accordo finalizzato a proseguire insieme la sperimentazione sulle potenzialità dell’apparato strategico del Piano paesaggistico regionale. In particolare, l’Accordo ha riguardato lo sviluppo di un Progetto esemplificativo di recupero dei paesaggi rurali storici, prevalentemente terrazzati, invasi dal bosco, teso all'individuazione e al successivo recupero a fini produttivi dei paesaggi agrari storici interessati da processi di rimboschimento, rappresentati, nell’area interessata, dai significativi ed estesi terrazzamenti presenti nel comune di Cortemilia e nell’area della Valle Uzzone. La procedura amministrativa connessa ha permesso di testare le nuove norme nazionali vigenti in materia di “non bosco”, pervenendo a una mappatura di territori che potrebbero beneficiare, dal punto di vista agronomico, paesaggistico e della biodiversità, del ritorno agli usi colturali tradizionalmente attestati.
Per presentare gli esiti di questa ricognizione e coinvolgere i soggetti direttamente interessati dalle potenzialità di recupero, è previsto un incontro pomeridiano per il prossimo mercoledì 30 ottobre, dalle 17 alle 19, presso la chiesa conventuale di San Francesco a Cortemilia.

Sappiamo bene quanto i nostri paesaggi, soprattutto quelli terrazzati, siano stati plasmati e mantenuti “funzionali” dall’uomo attraverso la sua secolare attività agricola. Tuttavia, le condizioni di lavoro sono profondamente mutate nel tempo e non sempre è sostenibile economicamente continuare a coltivare i territori più “difficili” e aspri: le agevolazioni offerte dal provvedimento che sarà illustrato possono essere un modo per sostenere chi assume il compito fondamentale di mantenere viva l’agricoltura tradizionale in questi luoghi. Anche in questo caso, la strada da seguire è quella dell’integrazione virtuosa tra economia e agricoltura, che si traduce anche in tutela e valorizzazione del paesaggio agrario storico, a beneficio di tutta la comunità.

30ottobre