A seguito dell’approvazione, a livello europeo, della Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, ottobre 2000) e, a livello statale, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (gennaio 2004), è stato richiesto alle Amministrazioni pubbliche un approccio ai temi del paesaggio più responsabile e incisivo rispetto al passato, sottolineando il ruolo fondamentale della valorizzazione a sostegno della tutela.
Il Codice infatti sostiene che «la valorizzazione del paesaggio concorre a promuovere lo sviluppo della cultura. A questo fine le amministrazioni pubbliche promuovono e sostengono, per quanto di rispettiva competenza, apposite attività di conoscenza, informazione e formazione, riqualificazione e fruizione del paesaggio nonché, ove possibile, la realizzazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ed integrati».
Valorizzare il paesaggio significa quindi avviare un processo culturale che agisce sui vari aspetti che concorrono a formare il paesaggio stesso, mettendo in campo una molteplicità di azioni rivolte a esaltarne i valori tipici, così da incrementare la conoscenza e l’interesse per le sue peculiarità e quindi il suo rispetto, nonché da recuperare gli elementi compromessi o degradati, progettando e realizzando nuovi paesaggi.
La valorizzazione dunque è da attuarsi, nel rispetto delle esigenze della tutela, con la fondamentale funzione di miglioramento della fruizione consapevole e sostenibile del paesaggio, in un’ottica di sviluppo culturale inteso come garante del benessere della popolazione.
In questo quadro le attività di conoscenza, informazione e formazione sono le basi sulle quali fondare le politiche per la qualità, la tutela, la riqualificazione e la fruizione sostenibile del paesaggio.
La Regione Piemonte ha individuato alcune iniziative e azioni che pongono in evidenza la necessità di un’efficace integrazione della tutela e della valorizzazione del paesaggio nei processi di pianificazione territoriale a tutti i livelli di governo del territorio. Ne costituiscono esempi la redazione del primo Piano Paesaggistico Regionale in copianificazione con il Ministero, adottato nella prima stesura nel 2009; l’approvazione della Legge Regionale 16 giugno 2008 n. 14, “Norme per la valorizzazione del paesaggio”, che promuove e finanzia azioni, progetti e concorsi di idee volti alla valorizzazione del paesaggio regionale e alla sensibilizzazione sui valori dei paesaggi piemontesi; la promozione di progetti di paesaggio a scala regionale, tra i quali il più significativo è stato la candidatura a Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, che ha ottenuto il riconoscimento e l’iscrizione nella Lista nel giugno 2014.
In particolare, la Legge Regionale 16 giugno 2008, n. 14 "Norme per la valorizzazione del paesaggio" è un tentativo avanzato di risposta alla crescente domanda di qualità paesaggistica e uno strumento importante per far colloquiare le politiche di pianificazione con quelle di valorizzazione e gestione del paesaggio.
La legge riconosce che la valorizzazione del paesaggio è un tema complesso, che necessita della collaborazione attiva e consapevole di una pluralità di attori e delle popolazioni locali. Sul piano operativo, la legge promuove e finanzia il concorso di idee o di progettazione del paesaggio, la realizzazione di progetti per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del paesaggio e per la realizzazione di elementi paesaggistici coerenti e integrati con il contesto.
Una delle finalità della legge è quella di porre le popolazioni in condizione di accrescere la propria consapevolezza sui paesaggi in cui vivono e operano, in modo tale da indurle a conciliarne la percezione e l'uso con trasformazioni appropriate al contesto e ai valori culturali. In tal senso finanzia anche studi e azioni di promozione, formazione e comunicazione dei valori del paesaggio.
L'importanza che la legge attribuisce alla creazione di nuovi valori paesaggistici coerenti ribalta la concezione, oggi superata, della tutela come mero atteggiamento di conservazione dello status quo, auspicando la ricerca di soluzioni progettuali di qualità, che si configurerebbero non soltanto come compensazioni e mitigazioni, ma come vere e proprie "azioni positive" che possano costituire esempi e buone pratiche applicabili in tutto il territorio regionale .
A seguito dell’approvazione della legge, la Giunta Regionale, nel 2009, ha definito i Criteri di attribuzione e modalità di erogazione del finanziamento per i concorsi di idee o di progettazione e per i progetti per la qualità paesaggistica.
Da allora è stata avviata l’attuazione della legge, con l’approvazione del primo Programma annuale, seguito negli anni successivi da altri tre Programmi di finanziamento, in base alle disponibilità del Bilancio regionale. I Programmi, oltre a finanziare progetti di qualità e concorsi di idee molto interessanti, hanno accompagnato e promosso sia le politiche del Piano Paesaggistico, sia progetti di respiro internazionale quale il Progetto di candidatura dei Paesaggi vitivinicoli delle colline centrali del Piemonte, che ha ottenuto l’iscrizione nella Lista del patrimonio mondiale UNESCO nel giugno 2014, finanziando progettualità che hanno anticipato e reso concreta l’attuazione della pianificazione e della candidatura UNESCO.
I risultatati dell’attuazione della legge sono undici progetti per la qualità paesaggistica, cinque concorsi di idee, due studi pilota per la valorizzazione del paesaggio, oltre ad azioni di comunicazione e sensibilizzazione di iniziativa regionale.
Il progetto è il punto in cui convergono la consapevolezza dei valori culturali, la sensibilità progettuale, l’attenzione alla tutela e alla salvaguardia, è la chiave per valorizzare il paesaggio secondo i principi di uno sviluppo sostenibile rispettoso dei valori identitari del territorio.
Per valorizzare il paesaggio, dunque, non sono necessari progetti grandiosi, bastano spesso piccoli gesti per recuperare situazioni in degrado o realizzare realtà di buon senso. È indispensabile che non si governino separatamente la tutela dalla valorizzazione e dalla pianificazione, ma che tutte siano gestite in sinergia in una strategia unitaria che esalti le qualità specifiche e tipizzanti di ogni paesaggio e le sue differenze con tutti gli altri, individuando obiettivi di qualità da raggiungere e consentendo le trasformazioni solo quando giudicate compatibili con tali obiettivi di qualità.
Marina Bonaudo