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Un nuovo bivacco al Col Longet

La rete escursionistica regionale si arricchisce in Valle Varaita con la realizzazione di un nuovo bivacco posto al Col Longet, a quota m. 2648, lungo l’itinerario CNAU21 (Codice tratto dal Catasto regionale del patrimonio escursionistico) che collega il versante piemontese con quello appartenente all’Alta Provenza francese.

Si tratta di una struttura in legno lamellare e copertura in lamiera che può ospitare sino a sei persone, alimentata da un impianto fotovoltaico per l’illuminazione, posta in una posizione particolarmente panoramica, tra gli affioramenti rocciosi che separano i laghi Bes e dalla cui posizione è possibile ammirare la vetta del Monviso verso est.

L’inaugurazione dello scorso 18 agosto è stata celebrata con la Santa Messa officiata da Don Luca Margaria e la benedizione della targa posta a memoria di Enrico Olivero, imprenditore cuneese recentemente scomparso e persona nota in Valle Varaita per la sua attività nel settore delle costruzioni edili negli anni Settanta del secolo scorso.

La realizzazione del bivacco rappresenta anche l’esito di una felice collaborazione tra istituzioni regionali e comunità locale per la corretta applicazione delle norme di tutela del piano paesaggistico regionale, per la condivisione della scelta localizzativa e per l’edificazione, avvenuta grazie all’opera di operai forestali regionali e volontari. La piccola costruzione, seppure molto semplice e essenziale, è stata appoggiata al terreno roccioso mediante la realizzazione di una platea di fondazione contornata sui bordi da un muretto a secco in pietra locale, elemento costruttivo caratteristico delle costruzioni rurali di molte vallate piemontesi e presente anche in alcuni edifici ormai diroccati nei dintorni del colle che costituivano ricoveri delle guardie di confine.

La posizione è strategica perché permette di raggiungere la Roc della Niera (m. 3177), il Colle del Lupo (m. 3052) e compiere un percorso ad anello tra Italia e Francia, attraversando suggestive praterie ricche di laghetti alpini. L’itinerario può anche collegarsi alla rete di sentieri del Tour del Monviso.

Alfredo Visentini