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Le realtà UNESCO in Piemonte

Le istituzioni accademiche, il Centro per l’UNESCO di Torino e altre istituzioni del mondo della società civile hanno portato all’attenzione dell’UNESCO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza, la Cultura e la Comunicazione) il territorio piemontese, con le sue ricchezze paesaggistiche, storiche e culturali.

Esattamente vent’anni fa le Residenze Sabaude venivano inserite nella Lista del Patrimonio Mondiale, e da allora i riconoscimenti UNESCO sono stati numerosi. Basti pensare che, oggi, il 30% del territorio regionale può vantare un riconoscimento UNESCO.

I Programmi UNESCO di valorizzazione del Patrimonio sono molteplici, a partire dal Programma MAB (Man and Biosphere), il più antico, lanciato nel 1971 con lo scopo di stabilire una base scientifica per il miglioramento delle relazioni tra l'uomo e l'ambiente. Il Programma riunisce le scienze naturali e sociali, l'economia e l'educazione per migliorare gli stili di vita umani e una condivisione equa delle risorse, nonché per salvaguardare gli ecosistemi naturali. Attualmente, sono Riserva della Biosfera 669 siti in 120 Paesi. Delle 12 riserve italiane, 2 sono in Piemonte: l'area (transfrontaliera) del Monviso, riconosciuta nel 2013, per lo straordinario mosaico di ecosistemi, che si estendono da 450 a 3.841 metri e che vanno dal paesaggio arido e roccioso delle vette del Monviso all'ecosistema forestale.
Nel 2016 anche il Parco del Po e Collina torinese ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento: è il primo caso, in Italia, per un comprensorio naturalistico che si trova in un'area fortemente antropizzata (oltre un milione e mezzo di abitanti), con 120 chilometri di corso del fiume Po, colline ricche di boschi con crescente presenza di flora e fauna, in un territorio di 85 Comuni per un'area complessiva di 1.700 kmq.
La rete delle Città Creative è il programma di più recente istituzione; creata nel 2004, ha come scopo la promozione della cooperazione con e tra le città che hanno individuato nella creatività un fattore strategico per uno sviluppo urbano sostenibile. Le 116 città, in 54 Paesi, che, attualmente, formano questa rete lavorano insieme per un comune obiettivo: collocare la creatività e le industrie culturali nel cuore del loro piano di sviluppo a livello locale e cooperare attivamente a livello internazionale.
La Rete comprende sette ambiti creativi: Artigianato e Arti Popolari, Arti dei Media, Cinema, Design, Gastronomia, Letteratura e Musica.
La città di Torino ha ottenuto il riconoscimento come Città Creativa per il Design il 4 dicembre 2014 per la trasformazione da centro industriale in polo creativo avvenuta negli ultimi decenni. La riqualificazione degli spazi urbani è stato l'elemento chiave del suo sviluppo, che l’ha portata, negli anni, a diventare un’ambita meta per il turismo culturale e industriale.
Vent’anni fa furono inserite nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità, probabilmente il Programma UNESCO più conosciuto, le Residenze Sabaude, ben 22 in tutta la Regione (tra cui il Centro di Comando di Torino), che “rappresentano una panoramica completa dell’architettura monumentale del XVII e XVIII secolo. Per stile, dimensioni e spazio illustrano, in maniera eccezionale, la dottrina dominante della monarchia in termini materiali  (Estratto della motivazione UNESCO.). Il Programma UNESCO dedicato al Patrimonio Mondiale ha avuto inizio con la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Naturale e Culturale del 1972 e la successiva creazione della Lista dei Siti Patrimonio Mondiale nel 1978. Se è noto che l'Italia è il Paese con il maggior numero di Siti inseriti nella Lista, è forse meno noto che la Regione con più luoghi riconosciuti sia il Piemonte. I 4 siti piemontesi sono, infatti, tutti siti seriali, comprendenti più luoghi. Nel 2003 furono riconosciuti i Sacri Monti, 9 (7 in Piemonte, 2 in Lombardia.) luoghi di devozione e preghiera, oltre che luoghi di alto valore naturalistico, architettonico ed artistico. I Siti Palafitticoli Preistorici, 111 siti presenti in 6 nazioni alpine (dalla Svizzera alla Slovenia), furono inseriti nella Lista, nel 2011, per “l’insieme unico di siti archeologici culturalmente ricchi e conservati in maniera eccezionale”. 2 si trovano in Piemonte: il lago di Viverone Azeglio e Mercurago. Il sito di più recente riconoscimento (2014) sono “I Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato”, 50° sito italiano e primo paesaggio culturale vitivinicolo italiano. “Il sito seriale è di straordinario valore per l’armonia e l’equilibrio tra le qualità estetiche dei suoi paesaggi e la diversità architettonica e storica delle sue costruzioni, oltre che per l‘antica ed autentica produzione vinicola ”. (Estratto della motivazione UNESCO)

Per far conoscere e valorizzare le nostre eccellenze, il Centro per l’UNESCO di Torino, in collaborazione con le Federazioni Italiana e Cinese dei Club e Centri per l’UNESCO, ha realizzato la “Guida al Patrimonio UNESCO dell’Umanità di Italia e Cina”, composta da due volumi, entrambi in doppia lingua (italiano e cinese). Il Volume I Italia presenta, per la prima volta suddivisi per Regione, con fotografie a colori, i siti UNESCO italiani; mentre il Volume II Cina presenta i siti cinesi suddivisi per area geografica.

Le Cattedre UNESCO, programma lanciato nel 1992, promuove la cooperazione internazionale tra università attraverso la condivisione di saperi e il lavoro di squadra. Il Programma supporta l’istituzione di Cattedre UNESCO negli ambiti di intervento dell’UNESCO. Attraverso questo network l’educazione terziaria e le istituzioni di ricerca di tutto il mondo mettono in comune le loro risorse, sia umane sia professionali, per affrontare le sfide del mondo contemporaneo e contribuire allo sviluppo delle loro società.
In Piemonte esistono due Cattedre UNESCO: la Cattedra UNESCO in Sviluppo Sostenibile e Gestione del Territorio, istituita nel 2010 presso l'Università degli Studi di Torino per promuovere un sistema integrato di ricerca, formazione, informazione e documentazione in materia di sviluppo sostenibile e gestione del territorio e facilitare la cooperazione internazionale e la diffusione dei risultati della ricerca tra istituti di ricerca e università in Italia e nel mondo, con particolare interesse verso l’America Latina e la Regione Euro-Mediterranea.
La seconda Cattedra UNESCO è stata assegnata a SiTI, l’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione, (2014), in “New paradigms and instruments for the management of Bio-Cultural Landscape”. Si propone di sviluppare la riflessione sulla complessità del tema “paesaggio” e di definire metodi e strumenti innovativi a supporto delle politiche di gestione in particolare dei paesaggi culturali.

Il Centro per l'UNESCO di Torino e i Club per l’UNESCO presenti sul territorio (Alba, Alessandria, Asti, Barge, Canelli, Cuneo, Ivrea, La Morra, Mondovì, Novello, Pollenzo, Terre del Boca, Vignale Monferrato) operano sul territorio realizzando programmi nei campi di intervento dell’UNESCO. Per quanto riguarda la valorizzazione del patrimonio piemontese, sono molto attivi con programmi di sensibilizzazione e promozione delle realtà UNESCO piemontesi in Italia e all’estero.

Maria Paola Azzario
Presidente Federazione Italiana Club e Centri per l'UNESCO (FICLU)