Salta al contenuto principale

Paesaggi d'acqua

L'estate appena trascorsa ha mostrato come l'acqua sia un bene prezioso e sempre più raro. Ma l'acqua è anche, da sempre, un “architetto” d’eccezione, che scolpisce i paesaggi e li modella in molti modi diversi. Vediamone alcuni...

In questo inizio d'autunno che ha finalmente visto il ritorno della pioggia, in Italia e in Piemonte si fanno ancora i conti con le conseguenze della siccità e della penuria idrica della stagione passata.

Anche quando la priorità era cercare di sfuggire in tutti i modi al gran caldo, un parziale conforto è stato riscoprire come, nella nostra regione, contornata dalla magnifica catena alpina, ci sia una grande ricchezza d’acqua, che connota fortemente i paesaggi montani.

Laghi in quota, ruscelli, torrenti, orridi, cascate, ma anche dighe con bacini idroelettrici creati dall’uomo, dove migliaia di tonnellate d’acqua, con la loro forza dirompente, danno luogo alla indispensabile energia del nostro quotidiano: elementi naturali e antropici danno origine a sorprendenti paesaggi d'acqua.

Ripercorrete insieme a noi alcune escursioni compiute a fine estate, appunto all’insegna dell’acqua, nelle quali è stato possibile godere degli spruzzi delle cascate e rilassarsi al suono dello scorrere incessante.

Vi proponiamo due itinerari, entrambi in valli e zone di confine, in cui l’acqua caratterizza il paesaggio in modi diversi, ma ugualmente affascinanti.

Ci spingeremo dapprima più lontano dal capoluogo: bisogna infatti prendersi un po' di tempo per puntare verso Nord, oltrepassare Domodossola, lasciarsi alle spalle i laghi ricchi di storia e immergersi nella natura e nelle tradizioni secolari della Val Formazza, con le celebri cascate del Toce, un angolo spesso poco conosciuto perché ancora oggi piuttosto remoto. Ma ne varrà la pena... anche in autunno, che sta esplodendo di mille colori. Proseguite qui.

Anche senza allontanarsi molto da Torino è possibile immergersi in paesaggi che sembrano ai confini della realtà: tale è il caso del Gran Paradiso, dapprima riserva di caccia reale, poi Parco Nazionale (proprio quest'anno ricorre il centenario della sua istituzione), regno dello stambecco e habitat privilegiato di tante altre specie animali e vegetali. Vale la pena ricordare che la città di Torino dipende, per l'approvvigionamento idroelettrico, dai paesi canavesani di Ceresole Reale e Locana e solo in Valle Orco vi sono ben sei invasi artificiali: per questi motivi, quando accendiamo una lampadina in città, pensiamo a questa rete che ci disseta e, allo stesso tempo, ci illumina. Proseguite qui.

Non tralasciate questi suggerimenti per la stagione fredda che bussa alle porte: anche innevati, questi paesaggi sono altrettanto... paradisiaci!