Salta al contenuto principale

Attorno all’albero monumentale II

Riprende il nostro viaggio alla scoperta dei paesaggi e dei luoghi ricchi di bellezze culturali e naturalistiche del nostro territorio, attraverso gli alberi monumentali, in un momento di passaggio come l’autunno.

Ora che il caldo ha ceduto il passo a temperature più miti, è il momento ideale per apprezzare le bellezze artistiche e i resti di un’architettura tradizionale e in sintonia col paesaggio, nonché spingersi ancora ad alte quote in montagna, per ammirare i colori della natura che sta cambiando.

Nella puntata precedente, il castagno ci aveva accompagnato in un’esplorazione tanto paesaggistica quanto socioeconomica. Questa volta parleremo del larice, conifera pioniera; sulle nostre montagne, l’albero di larice osa spingersi fino al limite estremo della crescita arborea, a circa 2400 metri sopra il livello del mare.
Per godere dell’autunno e dei suoi magnifici colori, non c’è miglior ambasciatore di questo albero: le sue foglie, diversamente da quelle delle altre conifere, dapprima seccano, regalando visioni di canopie auro-aranciate e, solo dopo, cadono.

Cadendo, le foglie si depositano sul suolo giovane e sterile formando, anno dopo anno, un soffice tappeto rossiccio. Giacendo a terra, cominciano pian piano a decomporsi, a mischiarsi allo strato minerale del suolo arricchendolo di materia organica, rendendolo sempre più fertile e in grado di supportare altre forme di vita. Ed ecco che, quando il lariceto ha compiuto la propria “missione”, tra i suoi aghi caduti a terra, spuntano, assorbendo il sole che filtra tra le sue fronde rade, maestosi pini e abeti che, in autunno, si distinguono fra i larici poiché punteggiano di verde cupo l’altrimenti dorato fogliame. Man mano che crescono i sempreverdi, il larice, che ama il sole, sotto la loro ombra non riesce più a far germogliare i propri semi, fino al punto in cui cede il passo definitivamente a quegli altri alberi a cui ha preparato la strada.

Per saperne di più, partiamo quindi alla scoperta della botanica, dei paesaggi e degli usi (o etnobotanica) del larice in questa colorata stagione.

Tra i diversi larici secolari della nostra Regione, la scelta è ricaduta su quelli di Puy Beaulard, in Val di Susa, situati nell’omonimo SIC e protagonisti di un’affascinante leggenda dove storia, tradizioni e cultura sono strettamente intrecciati.

 

LEGISLAZIONE ED ELENCO ALBERI MONUMENTALI
Come ricorda il Settore Foreste della Regione Piemonte, dal 2015 incaricato del censimento degli alberi monumentali, questi sono un bene comune da tutelare non solo per il loro valore naturalistico, paesaggistico e storico-culturale, ma anche come opportunità di sviluppo turistico ed educativo.

Info e legislazione https://www.regione.piemonte.it/web/temi/ambiente-territorio/foreste/alberi-arboricoltura/alberi-monumentali

PiemonteOutdoor - sezione dedicata agli alberi monumentali http://www.piemonteoutdoor.it/natura/alberi

Elenco alberi monumentali d'Italia https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/11260