La Compagnia di San Paolo – nell’ambito di una Convenzione tra la Compagnia stessa, Regione e Ministero della Cultura – promuove un’iniziativa, avviata nel 2019, per favorire l’attuazione del Piano paesaggistico tramite progetti sperimentali su Ambiti di paesaggio regionali, così come individuati dal Ppr.
Oggetto della sperimentazione sono i contenuti strategici del Piano: vengono infatti messe in luce e valorizzate le valenze paesaggistiche specifiche di ciascun territorio, come occasione di sviluppo locale. Il progetto coinvolge ambiti di paesaggio diversi, per restituire un’esperienza sufficientemente articolata, tale da poter rappresentare un modello replicabile sul territorio regionale; al contempo, la selezione di uno specifico ambito paesaggistico rappresenta un’opportunità per il coinvolgimento delle comunità locali nel processo di riconoscimento delle peculiarità del proprio paesaggio. Attraverso tale consapevolezza passa infatti la possibilità di creazione delle condizioni per uno sviluppo sostenibile e condiviso del territorio.
La sperimentazione si è sviluppata grazie all’attività di un gruppo di lavoro tecnico-scientifico, guidato dalla Cabina di regia costituita da Regione Piemonte, Ministero della Cultura e Compagnia di San Paolo: le analisi si sono soffermate sulle potenzialità paesaggistiche del territorio, in collaborazione con le comunità, le amministrazioni locali e i portatori d’interesse. L’obiettivo centrale consiste nella tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale, in vista non solo del miglioramento del quadro di vita delle popolazioni e della loro identità culturale, ma anche del rafforzamento dell’attrattività della regione e della sua competitività nelle reti di relazioni che si estendono a scala globale.
Il primo ambito di approfondimento riguarda l’area dell’Eporediese e la città di Ivrea, il cui patrimonio industriale del XX secolo è valso alla città, nel 2018, l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Questo contesto territoriale è stato scelto in considerazione di molteplici fattori: possiede infatti peculiari caratteristiche storico-ambientali e significativi valori paesaggistici, che si affiancano alla già citata rilevanza del lascito olivettiano.
Le azioni di progetto, individuate in sinergia con le comunità, comprendono, tra l’altro, la valorizzazione della Via Francigena come asse di integrazione dei paesaggi, la promozione di filiere integrate di agricoltura, turismo e cultura, la promozione della fruizione dei beni culturali e del paesaggio e, in particolare, del Patrimonio Olivetti extra Unesco, nonché attività di formazione e di comunicazione, attraverso laboratori con le scuole e seminari sui valori dei diversi paesaggi.
Per saperne di più, potete leggere qui il Rapporto finale della sperimentazione, pubblicato, non a caso, alla vigilia della Giornata Nazionale del Paesaggio.
A seguito della positiva conclusione dell’esperienza condotta nell’area dell’Eporediese, è stato individuato, come nuovo ambito sul quale avviare la progettazione, quello dell’Alta Langa e, più in particolare, l’alta Valle Bormida piemontese, già indicata dalla Regione Piemonte quale area interna, nell’ambito della Strategia nazionale per lo sviluppo delle aree interne del Paese (SNAI).