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Attorno all’albero monumentale IV

Siamo giunti alla quarta tappa del nostro viaggio “attorno all’albero”: mentre molte foglie stanno cadendo, seguiamo le tracce del sempreverde cembro, una conifera “alpinista”.

Il pino cembro, l’unico a 5 aghi presente in Europa, è un'essenza tipica degli ambienti montani, attestata lungo tutto l’arco alpino. Ha la particolarità di essere molto longevo – alcuni esemplari sfiorano i mille anni di età – e di adattarsi bene anche ad altitudini proibitive. Ma le sue caratteristiche paesaggistiche ed ecologiche sono numerose, almeno quanto le sue variegate possibilità di impiego: per scoprirle tutte, proseguite qui.

Ci dirigiamo quindi verso la Valle Varaita, in provincia di Cuneo, per vedere dal vivo un grande popolamento di cembri. Ci immergiamo così nell’affascinante e antico bosco dell’Alevè, la più estesa cembreta italiana in purezza, una perla botanica e paesaggistica che si sviluppa anche lungo versanti scoscesi e zone rocciose difficilmente accessibili. In queste montagne, nel cuore delle Alpi Occitane, il cembro si è trovato particolarmente a suo agio, raggiungendo età ragguardevoli.

Lungo il cammino, è possibile conoscere da vicino uno di questi “patriarchi”: un imponente pino cembro alto 18 metri e con più di mezzo millennio di vita, che si trova a circa 2000 metri di quota. Questo notevole esemplare – dopo essere stato inserito, su proposta del Parco del Monviso, nell'elenco regionale degli alberi monumentali – è entrato a far parte del primo elenco degli alberi monumentali d'Italia. Per incontrare questo antico pioniere dell’Alevè e le altre specie che popolano il suo bosco, non vi rimane che indossare un buon paio di scarponcini e seguirci qui.

L’autunno si presta bene a tante escursioni nei boschi dai colori cangianti: non mancate di (ri)percorrere le nostre orme in direzione del castagno, del larice, del tiglio.

Buona passeggiata!